WASHINGTON – Si contano 500 arresti al Congresso, tra cui venti rabbini di spicco, durante la massiccia manifestazione organizzata da gruppi ebraici chiedendo un immediato cessate il fuoco a Gaza. Gli attivisti, portando avanti la loro causa, hanno esposto cartelli con il forte appello: “Ceasefire now”, ovvero “Cessate il fuoco ora”.
Mentre la manifestazione risuonava nelle strade di Washington, la guerra tra Hamas e Israele continua a far sentire la sua eco devastante sulla Striscia di Gaza. Intervenendo sulla crisi, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza di dare una speranza al popolo palestinese per neutralizzare Hamas.
Dall’altra parte dell’oceano, il presidente Usa Joe Biden, al ritorno da una visita di sette ore a Tel Aviv, ha rimarcato che non esiste “priorità più alta della liberazione degli ostaggi”. Biden ha inoltre annunciato un significativo pacchetto di aiuti umanitari per Gaza, pari a 100 milioni di dollari, sottolineando, “Non ho offerto truppe a Israele se Hezbollah inizia la guerra”. A seguito dell’intervento di Biden, emergono notizie rassicuranti dall’Egitto che prevede l’apertura del valico di Rafah per permettere il passaggio di 20 camion di aiuti.
Ma la tensione non si placa: pesanti accuse si intrecciano tra Hamas e Israele in relazione alla tragica strage all’ospedale di Gaza City. Mentre Hamas punta il dito verso Israele, sostenendo che l’Al-Ahli Arabi Baptist Hospital sia stato intenzionalmente colpito causando un bilancio di tra i 200 e i 500 morti, l’esercito israeliano ribatte accusando un lancio fallito di un razzo da parte della Jihad islamica come causa dell’esplosione. Secondo dati forniti dal ministero della Sanità di Hamas, dall’inizio della guerra si registrano 3.478 morti e ben 12mila feriti a Gaza.
