Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari Regionali, commenta senza mezzi termini la sentenza della Consulta sull’autonomia differenziata. Pur riconoscendo alcune criticità, sottolinea che l’impianto della legge rimane solido. “Apporteremo le modifiche necessarie richieste dai giudici costituzionali, ma dopo non voglio più polemiche inutili”, afferma il ministro, ribadendo il suo impegno per portare avanti la riforma.
La Corte ha dichiarato incostituzionali 7 punti su 60, invitando a un adeguamento per rispettare i principi costituzionali. Calderoli accoglie le indicazioni ma puntualizza che il progetto rimane valido: “Non è rimasto solo uno scheletro, la legge è ancora solida”.
Non mancano però le critiche, come quelle di Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, che invita alla prudenza e al dialogo: “L’autonomia deve unire il Paese, non dividerlo. Serve maggiore attenzione per i diritti delle Regioni meridionali”.
Il futuro della riforma dipenderà dalla capacità di trovare un equilibrio tra le istanze regionali e l’unità nazionale, ma Calderoli appare determinato a proseguire il lavoro senza arretrare.