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sabato, 27 Luglio 2024

Morti sul lavoro: dati allarmanti nel primo Quadrimestre 2024

Morti sul lavoro sono state al centro dell’attenzione nei primi quattro mesi del 2024, con un totale di 268 vittime, 4 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento delle denunce di infortunio, +3,6% rispetto ad aprile 2023, sottolinea l’urgenza di affrontare questa piaga.

Le regioni Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Umbria, Puglia, Campania e Calabria sono finite in zona rossa con un’incidenza superiore del 25% rispetto alla media nazionale. Questo dato allarmante pone queste regioni sotto i riflettori per interventi urgenti sulla sicurezza sul lavoro.

Il settore delle costruzioni continua a essere il più colpito, con 41 morti registrate nei primi quattro mesi del 2024. Seguono le attività manifatturiere (25 decessi) e il settore dei trasporti e magazzinaggio (19 decessi). Questi numeri evidenziano la necessità di misure preventive più efficaci e una maggiore consapevolezza della sicurezza sul lavoro.

Gli stranieri sono particolarmente vulnerabili, con un rischio di morte quasi triplo rispetto agli italiani. Su 206 morti in occasione di lavoro, 48 erano lavoratori stranieri. Inoltre, i lavoratori anziani, soprattutto quelli oltre i 65 anni, rappresentano la fascia d’età più a rischio, con un’incidenza di mortalità di 34,9 per milione di occupati.

Il numero totale di denunce di infortunio è cresciuto del 3,6%, passando da 187.324 a fine aprile 2023 a 193.979 nello stesso periodo del 2024. Le attività manifatturiere sono il settore con il maggior numero di denunce, seguite da costruzioni, sanità e trasporti.

L’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering ha utilizzato una zonizzazione per rappresentare il rischio infortunistico nelle regioni italiane:

  • Zona Bianca: Liguria, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Veneto, Marche e Molise.
  • Zona Gialla: Sardegna, Toscana, Sicilia, Lombardia, Piemonte e Lazio.
  • Zona Rossa: Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Umbria, Puglia, Campania e Calabria.

I dati del primo quadrimestre del 2024 sulle morti sul lavoro sono un chiaro segnale d’allarme. L’aumento degli infortuni mortali e delle denunce totali richiede un’azione immediata e concertata per migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.

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