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sabato, 27 Luglio 2024

Pianeta a rischio: il grido del WWF

La Terra è malata. Questo è l’allarme lanciato dal WWF Italia in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente. La Terra è malata perché abbiamo superato 6 dei 9 limiti planetari stabiliti per garantire la stabilità del nostro ecosistema. E no, non si tratta di un capriccio del Pianeta, ma delle nostre abitudini che sembrano uscite direttamente da un manuale di autodistruzione.

Nel 2015, si è scoperto che il cambiamento climatico, l’integrità della biosfera (ovvero la perdita di biodiversità), il cambiamento d’uso del suolo e i flussi biogeochimici avevano già sorpassato i limiti. Non contenti, nel 2022, abbiamo oltrepassato anche il confine delle entità inquinanti, con la plastica in prima linea a minacciare ecosistemi marini e terrestri. E come se non bastasse, nel 2023, abbiamo esagerato con l’utilizzo di acqua dolce.

Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF Italia, afferma: “Vivere felici entro i limiti non è solo una questione di ridistribuzione delle risorse, ma anche di riduzione dei consumi complessivi e di trasformazione dei sistemi di approvvigionamento”. Parole sante, ma ci ascolterà qualcuno?

Non solo la Terra è malata, ma anche noi. E non parliamo solo di malattie fisiche. “Nel ranking stilato dal World Happiness Report quest’anno, l’Italia continua a perdere posizioni, attestandosi al 41esimo posto“, rileva il WWF. La nostra frenesia di consumo ci rende meno felici, meno soddisfatti. Siamo sempre più distanti dalla natura e, di conseguenza, da noi stessi.

Il WWF con la campagna “Our Future” lancia un messaggio chiaro: “è fondamentale comprendere la complessità e l’importanza dell’interconnessione tra sostenibilità e felicità delle persone“. Tradotto: vivere entro i limiti del Pianeta non solo ci salverà la pelle, ma ci renderà anche più felici.

È necessario limitare le attività dannose e intraprendere azioni che ci consentano di rimanere all’interno di questi confini“, conclude Eva Alessi. Il nostro Pianeta è malato e la cura dipende da noi. Meno plastica, meno consumi, più rispetto per la natura. Non è solo questione di salvare la Terra, ma di salvare noi stessi.

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