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lunedì, 9 Dicembre 2024

Ospedali italiani: divario tra Nord e Sud

I dati emergenti dall’ultimo Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero evidenziano un netto divario tra Nord e Sud Italia nella capacità delle strutture ospedaliere di attrarre pazienti da altre regioni. Nonostante il Sud conti numerose eccellenze, solo due ospedali meridionali sono in grado di attirare pazienti da fuori Regione. Scopriamo insieme i dettagli di questo squilibrio.

La frase chiave “Grandi ospedali, solo 2 al Sud attirano pazienti fuori Regione” mette in evidenza un tema scottante della sanità italiana. Secondo l’ultimo Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero, la capacità attrattiva delle strutture ospedaliere è fortemente sbilanciata a favore del Nord e del Centro Italia. In totale, dei primi venti ospedali per numero di posti letto e complessità dei casi trattati, ben dieci si trovano al Nord, otto al Centro e solo due al Sud.

La Lombardia è la regione che guida questa classifica con cinque ospedali eccellenti, di cui tre situati nella città di Milano: l’Irccs San Raffaele, l’Ircss Galeazzi-Sant’Ambrogio e l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. Questa concentrazione di strutture di eccellenza evidenzia la forte disparità rispetto alle regioni meridionali.

Nel Sud Italia, gli unici due ospedali che riescono a competere a livello nazionale sono la Casa Sollievo Sofferenza San Giovanni Rotondo nella provincia di Foggia e l’azienda ospedaliera Vincenzo Monaldi di Napoli. Questa limitata presenza di ospedali attrattivi nel Meridione solleva questioni importanti sulla distribuzione delle risorse sanitarie e sull’accesso alle cure di alta qualità per i cittadini del Sud.

Al Centro, la Toscana si distingue con tre ospedali di rilievo: l’Azienda ospedaliera di Pisa, l’Azienda ospedaliera di Siena e il Careggi di Firenze. Anche il Veneto mostra buoni risultati con l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona, l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella e l’Azienda ospedaliera universitaria di Padova. La città di Roma non è da meno, con il Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli, il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini che completano la mappa delle eccellenze sanitarie nel Centro Italia.

Uno degli aspetti più preoccupanti è la mobilità sanitaria. Secondo il rapporto, l’8,3% dei ricoveri ospedalieri è effettuato fuori dalla regione di residenza, con Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio che presentano un alto indice di attrattività. Al contrario, Campania, Puglia e Calabria mostrano un alto indice di fuga, costringendo molti pazienti del Sud a spostarsi per ricevere le cure necessarie, con conseguenti costi economici e psicologici.

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato la necessità di ridurre queste disuguaglianze attraverso un maggiore coordinamento e monitoraggio a livello nazionale. L’obiettivo è garantire a tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione di residenza, l’accesso a servizi sanitari adeguati e tempestivi.

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