Il sistema idrico dell’isola svedese di Gotland è stato oggetto di un presunto sabotaggio nel fine settimana, riaccendendo i timori per la sicurezza nel Mar Baltico. Secondo la polizia, un tappo di bronzo che regola il flusso dell’acqua è stato manomesso, compromettendo il funzionamento delle pompe. Le autorità sospettano un’azione deliberata e, considerata la crescente instabilità nella regione, molti vedono un possibile coinvolgimento di attori stranieri.
Il primo ministro svedese Ulf Kristersson aveva già lanciato l’allarme su episodi simili, sottolineando l’importanza di proteggere le infrastrutture critiche del Paese. Solo poche settimane fa, la Svezia ha annunciato il rafforzamento della propria presenza militare nel Mar Baltico con l’invio di tre navi da guerra e un aereo da ricognizione.
L’incidente di Gotland potrebbe non essere un caso isolato. In un’epoca in cui la sicurezza nazionale non si misura solo con la forza militare, ma anche con la protezione delle risorse essenziali, il sabotaggio dell’acqua potrebbe rappresentare un segnale preoccupante. Le indagini sono in corso, ma la vicenda conferma che la Svezia si trova al centro di un contesto geopolitico sempre più delicato.
