Sale a 32 il bilancio dei suicidi
La crisi carceraria in Italia ha toccato nuovi livelli di emergenza. L’ultimo episodio, un tragico suicidio nella Casa Circondariale di Cagliari, eleva il conteggio a un totale di 32 morti in soli quattro mesi del 2024, riflettendo una realtà inquietante all’interno delle mura penitenziarie del Paese.
Il caso più recente, quello di un giovane di 32 anni, dimostra come la crisi carceraria non sia soltanto un numero in un report, ma la perdita di vite umane. Nonostante gli sforzi immediati della Polizia penitenziaria e del personale sanitario, il destino di questo giovane era già segnato, sollevando interrogativi profondi sulla prevedibilità di tali tragedie.
La UILPA Polizia Penitenziaria, tramite il Segretario Generale Gennarino De Fazio, evidenzia una crisi senza precedenti, sottolineando come la situazione attuale sia insostenibile. Il sovraffollamento, con 14.000 detenuti in più rispetto alla capacità regolamentare, la mancanza di personale e le carenze infrastrutturali rappresentano solo la punta dell’iceberg di una realtà ben più complessa e disperata.
Il Ministro della Giustizia e il Governo sono chiamati a prendere atto di questa emergenza con azioni concrete. La proposta di ridurre il corso di formazione per gli agenti di polizia penitenziaria, purtroppo, sembra lontana dal poter offrire una soluzione reale, rischiando invece di compromettere ulteriormente la qualità e l’efficacia dell’intervento nelle carceri.
Questa crisi carceraria richiede una riflessione profonda e misure immediate. Non si tratta solo di numeri o statistiche, ma di vite umane che, troppo spesso, vengono dimenticate dietro le sbarre. La società, nella sua interezza, ha il dovere di interrogarsi sulle condizioni di vita all’interno delle carceri e sulle reali opportunità di reinserimento per i detenuti, in un contesto che sembra ormai al limite della sostenibilità.
