Con l’entrata in vigore della nuova classificazione Istat, anche le attività legate alla prostituzione e al mondo escort ottengono un proprio codice Ateco: il 96.99.92. Si tratta di un aggiornamento che recepisce una normativa europea e riguarda esclusivamente attività legali, come agenzie matrimoniali, incontri di speed dating e servizi di accompagnamento.
L’iniziativa ha sollevato curiosità (e qualche sopracciglio), ma il messaggio è chiaro: queste attività esistono e muovono miliardi. Secondo l’Istat, il settore della prostituzione in Italia genera un giro d’affari di 4,7 miliardi di euro, contribuendo al Pil con circa 4 miliardi.
Pur non legalizzando formalmente la prostituzione, lo Stato la include nei calcoli economici, segno di una strana coerenza fiscale. Chi lavora nel settore, se in regola, ora potrà aprire partita IVA con tanto di codice ufficiale. Una mossa che non regolarizza, ma fotografa la realtà con precisione statistica.
In sostanza, tra le righe dei dati, si legge un’Italia che — più che scandalizzarsi — contabilizza.