Una complessa indagine della Guardia di Finanza ha portato all’arresto del primario del reparto di Oculistica dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro, Vincenzo Scorcia, accusato di aver gestito in modo illecito le liste d’attesa ospedaliere. Insieme a lui, finita ai domiciliari anche una segretaria di studio privato. Complessivamente sono 12 le persone indagate, tra cui dirigenti medici, un’infermiera e altri operatori sanitari.
Secondo l’accusa, i pazienti che si rivolgevano allo studio privato pagando la visita ottenevano un accesso privilegiato agli interventi chirurgici nella struttura pubblica, a scapito di coloro che avevano seguito la regolare trafila. Un vero sistema parallelo che, di fatto, trasformava il reparto pubblico in un circuito privatistico mascherato.
La Procura ha evidenziato anche un elemento psicologico: molti pazienti, spinti dall’urgenza delle proprie condizioni, si sentivano costretti ad accettare l’opzione a pagamento pur di ricevere cure tempestive. Inoltre, alcuni medici, pur avendo scelto il regime di esclusività con la sanità pubblica, svolgevano attività privata non autorizzata in strutture convenzionate.
Il danno arrecato è duplice: da un lato alla qualità e tempestività del servizio sanitario pubblico, dall’altro alle casse dell’azienda ospedaliera e dell’università. L’indagine ha già portato al sequestro di beni per quasi un milione di euro. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere alla truffa aggravata, passando per peculato, concussione e interruzione di pubblico servizio.