Il 2024 ha segnato un tragico record per l’Amazzonia, con 140.328 incendi registrati, il numero più alto degli ultimi 17 anni. Il Brasile, epicentro della crisi, ha visto un aumento del 42% rispetto al 2023, riportando alla ribalta la necessità di interventi concreti per proteggere la foresta pluviale.
Le cause principali restano la mano dell’uomo e le condizioni climatiche estreme, con la siccità prolungata alimentata dal fenomeno di El Niño e dal riscaldamento globale. Molti incendi sono stati dolosi, accesi per liberare terreni da destinare all’agricoltura, aggravando una situazione già critica.
Nonostante il rallentamento della deforestazione, il 2024 si è rivelato un anno nero per la biodiversità amazzonica. Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha fatto della protezione dell’Amazzonia una priorità e ospiterà la COP30 nel novembre 2025, ma il futuro del polmone verde del pianeta resta incerto.