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domenica, 8 Dicembre 2024

Streptococco, boom tra i bambini: ecco perché è tornato con forza

Lo streptococco ha colpito con forza i bambini nel 2023, causando un boom di casi mai visto prima, e uno studio dell’Università Cattolica – IRCSS Fondazione Policlinico Gemelli ne spiega i motivi. Secondo la ricerca pubblicata su Lancet Microbe, la diffusione aggressiva dell’immunotipo M1 è dovuta a un “debito immunitario” lasciato dalle rigide protezioni usate durante la pandemia di Covid-19.

L’immunotipo M1, il ceppo più virulento

Il ceppo M1 dello streptococco, noto per essere tra i più virulenti, ha trovato una popolazione di bambini più vulnerabile dopo anni di protezione dalle mascherine. I piccoli, colpiti da febbre alta e tonsille gonfie, hanno portato le famiglie a prendere d’assalto le farmacie per i test diagnostici. I risultati dello studio mostrano come il 13-16% dei tamponi esaminati sia risultato positivo allo streptococco nel 2023.

L’importanza dei tamponi e dei test di laboratorio

Secondo gli esperti, se un bambino mostra sintomi evidenti come febbre alta e tonsille infiammate, è necessario andare oltre il fai-da-te dei test rapidi acquistati in farmacia. Preferibile è un tampone faringo-tonsillare in laboratorio, seguito da un esame colturale per caratterizzare il microrganismo e identificare eventuali ceppi iper-virulenti.

Oltre 1.800 campioni esaminati

Lo studio ha raccolto dati tra il 2018 e il 2023, analizzando oltre 1.800 tamponi faringo-tonsillari da bambini con sintomi influenzali. Durante il 2020-2022 si era registrato un calo significativo delle infezioni da streptococco, ma ciò era dovuto principalmente all’uso massiccio di protezioni come le mascherine. Questa riduzione del contatto con il microrganismo ha portato a un debito immunitario, soprattutto tra i più piccoli, privandoli dell’opportunità di sviluppare un’immunità protettiva.

L’aumento dei casi di streptococco nel 2023 tra i bambini è un campanello d’allarme. È fondamentale che i genitori e i medici seguano protocolli accurati per la diagnosi, optando per test di laboratorio in caso di sintomi gravi. Questo permette una caratterizzazione precisa dei ceppi e contribuisce a tenere sotto controllo eventuali ceppi iper-virulenti.

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