Guinness dei primati – sì, avete capito bene – per un automobilista leccese, sanzionato dall’autovelox di Trepuzzi per un superamento irrisorio del limite di velocità di soli 0,20 km/h. Un record curioso che suscita non poche perplessità sulla rigorosità dei controlli stradali. L’autovelox è posizionato lungo la S.S. 613 Brindisi-Lecce, e ha colpito nel segno un automobilista che viaggiava a 110,20 km/h, leggermente oltre il limite di 110 km/h.
Ma perché questa piccola infrazione ha causato una multa? La famosa tolleranza prevista dall’articolo 345 del Codice della Strada stabilisce che il valore rilevato dagli strumenti elettronici deve essere ridotto del 5%, con un minimo di 5 km/h. Questo significa che una velocità rilevata di 76 km/h si traduce, dopo la riduzione, in 70,20 km/h. Ma questo caso dimostra che il limite è stato superato di soli 0,20 km/h, rendendo il tutto una questione di decimali.
In questo scenario, la tecnologia ha reso le misurazioni incredibilmente precise, quasi come se gli automobilisti stessero partecipando a gare automobilistiche, viaggiando al limite dei millesimi. Tuttavia, è difficile aspettarsi che un conducente possa gestire una differenza così minima con precisione matematica, dato che ci sono molti fattori esterni, come la sensibilità del tachigrafo e del pedale dell’acceleratore, che possono influenzare la velocità.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 3698/2019, ha stabilito che le multe non dovrebbero essere elevate quando l’infrazione è così minima. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha dichiarato che l’ente accertatore dovrebbe annullare il verbale tramite un ricorso amministrativo, senza costringere l’automobilista a rivolgersi al giudice di pace e pagare ulteriori spese.
Questo caso evidenzia il bisogno di un approccio più ragionevole nei controlli stradali, considerando il margine d’errore inevitabile per ogni conducente. Un eccesso di rigore non contribuisce necessariamente alla sicurezza stradale, ma può mettere in difficoltà automobilisti benintenzionati.