Nel panorama culinario contemporaneo, dove l’esotico incontra il quotidiano, una notizia ha recentemente turbato gli amanti della cucina asiatica: il ritiro involtini primavera. Questa volta, però, non si tratta di una critica alla ricetta, bensì di un serio avviso di sicurezza alimentare. La catena di supermercati Migross, con un senso di responsabilità degno di nota, ha annunciato sul suo portale un richiamo precauzionale di un lotto di mini involtini primavera surgelati a marchio CGM.
La motivazione? La presenza di pezzi di metallo nei prodotti, una scoperta che ha allarmato non poco i consumatori. Le confezioni in questione, destinate ad essere estratte dal mercato, sono facilmente identificabili dal numero di lotto 230701 e da una data di scadenza che sembra lontana nel tempo: 01/07/2025.
Prodotti nell’idilliaca Pollenza, questi mini involtini rappresentavano una scelta pratico-veloce per un tuffo nel gusto orientale, direttamente dalla propria cucina. Tuttavia, l’invito di Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è chiaro: astenersi dal consumo di questo specifico lotto per evitare rischi non da poco.
In questa era di rapidi consumi e ancor più rapide produzioni, l’incidente solleva interrogativi non solo sulla sicurezza alimentare ma anche sulla velocità con cui le informazioni cruciali raggiungono i consumatori. Mentre i supermercati Migross si adoperano per la rimozione del lotto incriminato, resta l’importanza di un controllo attento e consapevole da parte di chi sceglie cosa portare in tavola.
La sicurezza prima di tutto è il mantra che deve guidare consumatori e produttori in questo mare magnum dell’alimentazione globale. E mentre gli involtini primavera vengono temporaneamente depennati dalla lista della spesa di molti, rimane la speranza che episodi simili possano diventare rari quanto un drago che vola sopra Pollenza.
