L’AI Act ha ottenuto il via libera definitivo, segnando una svolta storica nel panorama della regolamentazione dell’intelligenza artificiale. La nuova legge europea, destinata a diventare la più avanzata al mondo, stabilisce una serie di obblighi per fornitori e sviluppatori di sistemi IA in base ai diversi livelli di rischio.
Un passo avanti nella regolamentazione dell’IA
L’AI Act rappresenta un passo decisivo per l’Unione Europea nella sua strategia digitale. Presentato dalla Commissione Europea il 21 aprile 2021, questo quadro normativo mira a promuovere l’innovazione e la competitività nel settore dell’intelligenza artificiale, garantendo al contempo la protezione dei consumatori, dei lavoratori e dei cittadini.
Obblighi e tempistiche
Le nuove regole saranno applicabili due anni dopo l’entrata in vigore. Tuttavia, alcune disposizioni entreranno in vigore prima:
- Divieti sui sistemi di IA per finalità generali: Sei mesi dopo l’entrata in vigore.
- Controlli di governance: Dodici mesi dopo l’entrata in vigore.
- Obblighi per i sistemi ad alto rischio: Trentasei mesi dopo l’entrata in vigore.
Un quadro normativo armonizzato
L’AI Act si basa sul principio che l’IA deve essere sviluppata e utilizzata in modo sicuro, etico e rispettoso dei diritti fondamentali e dei valori europei. Questa legge mira a creare un ambiente normativo armonizzato e proporzionato, capace di garantire che l’innovazione nel settore IA avvenga in modo responsabile e sostenibile.
La strategia digitale dell’UE
L’AI Act è una componente chiave della strategia digitale dell’Unione Europea, che si propone di rafforzare la leadership dell’Europa nell’innovazione tecnologica. La normativa è stata progettata per bilanciare la necessità di promuovere il progresso tecnologico con l’obbligo di proteggere i diritti dei cittadini europei.
Con l’AI Act, l’Europa si pone all’avanguardia nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale. Questa normativa non solo promuove l’innovazione, ma assicura anche che lo sviluppo e l’uso dei sistemi IA avvengano nel rispetto dei principi etici e dei diritti fondamentali.