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sabato, 23 Novembre 2024

Ilaria Salis lascia il carcere: ai domiciliari a Budapest

laria Salis, attivista milanese di 39 anni e candidata con Avs alle prossime elezioni europee, può finalmente lasciare il carcere. Il tribunale ungherese di seconda istanza ha accolto il ricorso dei suoi legali, consentendole di trascorrere la detenzione ai domiciliari a Budapest. Questa decisione arriva dopo 15 mesi di reclusione con l’accusa di aver aggredito militanti di estrema destra.

Domiciliari a Budapest per Ilaria Salis

Ilaria Salis potrà finalmente uscire dal carcere e trascorrere la detenzione ai domiciliari a Budapest. La decisione del tribunale ungherese di seconda istanza rappresenta una svolta significativa per l’attivista milanese, che si trovava in carcere da oltre 15 mesi. L’accusa? Aggressione a militanti di estrema destra.

Un braccialetto elettronico per monitorare Salis

La decisione del giudice prevede che Ilaria Salis indossi un braccialetto elettronico, che diventerà operativo non appena verrà pagata la cauzione stabilita dal tribunale. Questo provvedimento è stato accolto con grande sollievo dalla famiglia di Ilaria e dai suoi sostenitori.

La reazione della famiglia di Ilaria

Il padre di Ilaria, Roberto Salis, ha espresso grande gioia alla notizia della scarcerazione della figlia. “Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare”, ha dichiarato. Tuttavia, ha aggiunto che non si sentirà del tutto tranquillo finché Ilaria rimarrà in Ungheria.

Il sostegno delle Istituzioni Italiane

Anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso soddisfazione per la decisione: “Gli arresti domiciliari erano quello che volevamo. Ora Ilaria Salis potrà votare tranquillamente”. Tajani ha inoltre lodato l’azione sinergica del governo e della nostra ambasciata, che hanno lavorato intensamente per raggiungere questo risultato.

La strada per il rientro in Italia

Il trasferimento di Ilaria Salis ai domiciliari a Budapest rappresenta un primo passo verso il suo possibile rientro in Italia. Le autorità italiane potrebbero richiedere la documentazione necessaria al dicastero ungherese per il riconoscimento della misura alternativa alla detenzione in Italia. Tuttavia, il percorso giuridico non è privo di ostacoli, poiché la misura applicata a Salis non è conseguente a una condanna definitiva, ma è una misura cautelare.

La decisione del tribunale ungherese di concedere i domiciliari a Ilaria Salis segna una svolta significativa nella vicenda giudiziaria dell’attivista milanese. La famiglia, le istituzioni italiane e i sostenitori di Ilaria sperano che questo sia solo il primo passo verso un suo ritorno in Italia.

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