Il mese di novembre 2025 si annuncia turbolento per l’Italia, con una lunga sequenza di scioperi che promettono di bloccare il Paese. Dai banchi di scuola ai treni, fino ai cieli e alle autostrade, i lavoratori protestano contro una Manovra considerata ingiusta e contro condizioni di lavoro sempre più difficili.
Si parte il 4 novembre con il personale scolastico e universitario che incrocerà le braccia per chiedere più risorse e rispetto per il settore dell’istruzione. Il giorno dopo, 5 novembre, sarà la volta dei medici di base e d’emergenza, che fermeranno le attività ordinarie garantendo solo le urgenze.
Il 6 novembre toccherà ai farmacisti delle farmacie private, in attesa del rinnovo del contratto di lavoro scaduto da oltre un anno. A seguire, il 7 novembre, lo sciopero dei lavoratori Atm a Milano, con possibili blocchi a metro, tram e bus.
Il culmine arriverà il 28 novembre con lo sciopero generale nazionale proclamato da Cobas e Usb contro la Manovra 2026. Coinvolti tutti i settori: pubblico, privato, trasporti ferroviari, aerei e autostradali. Le sigle sindacali denunciano una legge di Bilancio che “sacrifica i lavoratori e il welfare sull’altare del profitto”.
Il mese di novembre 2025 si preannuncia dunque come un periodo di forti tensioni sociali, dove la parola “sciopero” diventerà la colonna sonora quotidiana di un Paese che chiede ascolto.

