Il fisco italiano torna a indagare sulle capacità di spesa dei contribuenti. Scopri tutte le novità sul ritorno del redditometro firmato dal viceministro all’Economia, Maurizio Leo.
Dopo una lunga pausa iniziata nel 2018, il redditometro torna in azione. Il decreto che ne sancisce la riattivazione è stato recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e firmato dal viceministro all’Economia, Maurizio Leo. Il fisco italiano, con il ritorno del redditometro, punta a indagare nuovamente le capacità di spesa dei contribuenti per risalire ai loro redditi.
Come funziona il Redditometro?
Il redditometro, il ritorno del quale è ormai ufficiale, esamina i redditi dei contribuenti attraverso diverse tipologie. In particolare, il decreto suddivide i nuclei familiari in undici categorie e l’intero territorio nazionale in cinque aree. Questi criteri permetteranno di valutare le spese effettivamente sostenute dai contribuenti, includendo anche quelle del coniuge e dei familiari fiscalmente a carico. È importante notare che non verranno considerate le spese relative esclusivamente all’attività di impresa.
Le tipologie di verifica
Le verifiche riguarderanno spese per l’auto, la casa, le utenze e il possesso di beni di lusso come barche. Le spese verranno distinte per gruppi e categorie di consumi, desunte dall’indagine annuale sulle spese delle famiglie, parte del Programma statistico nazionale. Il redditometro torna quindi a essere uno strumento centrale per il fisco nella lotta all’evasione fiscale.
Cosa possono dimostrare i contribuenti?
I contribuenti avranno la possibilità di fornire spiegazioni dettagliate sulle proprie spese. Potranno dimostrare, ad esempio, che le spese sono state finanziate con redditi diversi da
quelli dichiarati nel periodo d’imposta, come redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta. Inoltre, potranno segnalare che la quota del risparmio utilizzata per consumi e investimenti si è formata nel corso di anni precedenti.
Le critiche e le sfide
Il ritorno del redditometro non sarà privo di critiche e sfide. Molti contribuenti temono un aumento della pressione fiscale e delle verifiche, mentre gli esperti sottolineano l’importanza di una corretta applicazione delle norme per evitare ingiustizie. La trasparenza e la chiarezza del processo di verifica saranno cruciali per il successo di questa iniziativa.