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giovedì, 21 Novembre 2024

ALAN SORRENTI, DOPO 40 ANNI SIAMO ANCORA ” FIGLI DELLE STELLE “

L’ impal-cultura, una crisi evocativa dell’ importanza del settore dello spettacolo, tra le filiere produttive più colpite,  sta scricchiolando a causa del Covid – 19. Un settore che, in Italia, occuperebbe 570mila persone.

Ogni volta che un teatro serra le porte, un cinema interrompe le proiezioni e un concerto viene annullato, un pezzettino dell’impalcatura che sorregge la cultura italiana si arrugginisce. Il pubblico perde un’occasione per sentirsi parte di una società complessa che pesca nell’ etica, ancor prima che nel diritto, la propria ragion d’essere. Se al pubblico viene preclusa la possibilità di distrarsi dal contingente, reso logorante dalla pandemia, a chi lavora, invece, nel comparto culturale viene sottratta ogni risorsa per vivere.

Occorre allontanarsi dai risvolti meramente statistici dello shock causato dal Covid nel mondo dello spettacolo per comprendere i nuovi disagi economici che stanno impattando sull’ esistenza di chi vive di palcoscenici, telecamere, suoni e interpretazioni.

Alan Sorrenti,  napoletano classe ’50, aveva debuttato da artista progressive, con due album capolavoro intitolati Aria (1972) e come un vecchio incensiere all’ alba di un villaggio deserto (’73). Però fu l’inatteso Figli delle stelle,  a lanciarne la carriera: segnandola nel bene e nel male.

  • Alan secondo lei che estate sarà per quanto riguarda gli spettacoli e la musica?

Sto rinviando il mio lancio del disco, per vedere la situazione che piega possa prendere. C’è un’ apertura, quindi si intravede uno spiraglio di luce. Spetta a noi avere un minimo di  autocontrollo ed essere più tranquilli, non possiamo permetterci  di ignorare la situazione Covid, dovremmo imparare ad evitare  gli assembramenti nelle piazze e in qualsiasi luogo pubblico. Certo la “gente è stanca”, è la solita frase che si sente ripetere spesso, e quindi ognuno in teoria, siccome è “stanco” si può permettere di fare quello che vuole? Invece no! Il virus c’è, questo maledetto virus c’è ed è pericoloso. Speriamo che tutto ciò possa essere al più presto un lontano ricordo.

Quest’estate si dovranno evitare gli errori commessi durante l’ estate scorsa. Auspico solo un autocontrollo da parte di ognuno di noi, godendoci questa relativa apertura. Non dobbiamo pensare solo a noi stessi. I lavoratori dello spettacolo sono una categoria penalizzata al massimo, vogliamo solo lavorare.  L’ affluenza agli spettacolo ovviamente sarà minore rispetto alla normalità causata anche dal coprifuoco che, auspico venga eliminato a luglio e agosto. Dopo questa esperienza, dobbiamo rialzarci da soli, indipendentemente da chi ci governa. Dobbiamo essere Noi a rinnovarci, senza alcuno che ce lo imponga.

  • Alan quanto sta influendo il Covid la  sua vena artistica,  soprattutto nello scrivere canzoni? Si sente ispirato?

Questo é un anno che ha portato grande ispirazione per quanto riguarda i miei testi. Un brano è nato proprio nel periodo Covid. Questo periodo ha dato  molta  profondità. La musica dovrebbe ripartire da qui,  con meno superficialità ma più intensità. Il Covid ha rilasciato in ognuno di noi quel quid in più.

  • Alan , noi oggi siamo ancora ” Figli delle stelle “?

Certo che siamo ancora “Figli delle stelle” nonostante siano trascorso 40anni, quando dico dobbiamo rialzarci da soli intendo proprio questo. Dobbiamo tirare fuori la nostra forza interiore  e lo spirito di cambiamento che ci contraddistingue. Basta divisioni, dobbiamo essere uniti, bisognerebbe creare una forza comune, coesa  per fare la differenza.

Ringraziamo Alan Sorrenti per l’ intervista che ha rilasciato alla redazione di Ultimissime News Italy News e Puglia Press

 

Francesca Branà

 

 

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