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sabato, 20 Dicembre 2025

Fontana di Trevi, ipotesi ticket per i turisti dal 7 gennaio

Dal 7 gennaio potrebbe cambiare il modo di visitare uno dei luoghi simbolo di Roma. Per accedere alla Fontana di Trevi, i turisti potrebbero essere chiamati a pagare un contributo di due euro, mentre per i residenti della Capitale l’ingresso resterebbe gratuito. La misura, allo studio dell’amministrazione comunale, nasce dall’esigenza di gestire un afflusso sempre più imponente e di garantire una migliore tutela del monumento.

Negli ultimi mesi l’area della fontana è già stata interessata da un sistema di contingentamento che limita la presenza contemporanea a un massimo di 400 persone. Una scelta resa necessaria dai numeri: solo nella prima metà dell’anno i visitatori hanno superato quota cinque milioni, confermando la Fontana di Trevi come uno dei siti più frequentati non solo di Roma, ma d’Europa. In questo contesto, l’introduzione di un ticket rappresenterebbe un ulteriore strumento per regolare gli accessi e migliorare l’esperienza di visita.

Secondo le stime, il contributo potrebbe generare entrate significative per le casse comunali, risorse che verrebbero destinate al miglioramento dei servizi turistici e alla conservazione del monumento. È prevista anche una diversa organizzazione degli ingressi, con percorsi separati tra residenti e visitatori, così da garantire ai romani un accesso più agevole a un luogo che fa parte della quotidianità cittadina.

Dal Campidoglio, tuttavia, invitano alla cautela. L’introduzione del ticket viene definita al momento come un’ipotesi di lavoro, senza decisioni ufficiali né date definitivamente fissate. Il tema resta quindi aperto e oggetto di valutazione politica e amministrativa.

L’eventuale contributo di accesso si inserisce in un dibattito più ampio sulla gestione dei grandi flussi turistici nei centri storici e sulla necessità di conciliare tutela del patrimonio, sostenibilità e diritto alla fruizione pubblica. La Fontana di Trevi, simbolo universale di Roma, potrebbe così diventare il banco di prova di un nuovo modello di gestione dei monumenti più esposti al turismo di massa.

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