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giovedì, 7 Novembre 2024

Lombardia, sanità al collasso: 4 milioni rinunciano alle cure

La Lombardia è tristemente nota per le attese record nelle strutture sanitarie. Un dato allarmante emerge dal rapporto “La salute non può attendere” di Federconsumatori: in 4 milioni rinunciano alle cure a causa delle lunghe liste d’attesa.

Le attese più lunghe d’Italia

Il primato delle attese più lunghe spetta alla Lombardia, dove ottenere un’ecodoppler cardiaca all’Ospedale di Magenta richiede ben 735 giorni. E non va meglio per chi ha bisogno di una visita oculistica a Legnano: 677 giorni di attesa. Il quadro non migliora a Gemona, in Friuli, con 523 giorni per la stessa visita.

La situazione in altre regioni

Anche altre regioni italiane soffrono di tempi d’attesa insostenibili. In Liguria, a Chiavari, sono necessari 645 giorni per una colonscopia, mentre una visita dermatologica programmata può richiedere fino a 356 giorni. Il limite massimo teorico di attesa è di 120 giorni, ma sembra essere un miraggio in molte aree del paese.

Federconsumatori: una fotografia drammatica

Il report di Federconsumatori, in collaborazione con la Fondazione Isscon e la Cgil, evidenzia come la situazione delle liste d’attesa sia critica in tutta Italia. Le lunghe attese spingono molti cittadini a rivolgersi al settore privato, con una spesa complessiva che ha raggiunto i 41 miliardi di euro. Chi non può permetterselo, purtroppo, spesso rinuncia alle cure necessarie.

Le iniziative del governo

Per contrastare questa emergenza, il governo Meloni ha recentemente approvato un decreto per ridurre le liste d’attesa. Tra le misure previste, l’obbligo per tutte le regioni di istituire un Centro Unico di Prenotazioni, che dovrebbe aiutare a gestire meglio i tempi e a monitorare le difficoltà.

La mancanza di monitoraggio omogeneo

Mimma Iannello, responsabile area welfare di Federconsumatori e autrice del monitoraggio, ha spiegato che attualmente non esiste un sistema omogeneo di monitoraggio delle prestazioni sanitarie in Italia. Ogni regione procede per conto proprio e lo stesso Ministero della Salute non è in grado di pubblicare una rendicontazione nazionale sulle liste d’attesa. Questo problema di trasparenza rende difficile assegnare le risorse adeguate alle regioni.

Le regioni virtuose

Nonostante il quadro generale, alcune regioni come Toscana, Emilia-Romagna e Umbria mostrano segnali positivi. Queste regioni rendono visibili i dati in tempo reale e nei primi quattro mesi del 2024 hanno migliorato le loro performance rispetto al 2023. Al contrario, regioni come Lazio, Puglia e Veneto registrano un peggioramento dei tempi di attesa.

La situazione delle liste d’attesa in Italia rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria. È indispensabile che le istituzioni trovino soluzioni efficaci per garantire a tutti i cittadini l’accesso alle cure necessarie senza dover attendere tempi biblici o ricorrere a costose alternative private.

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