Le scorte fiduciarie vengono utilizzate impropriamente, sottraendo risorse alla Polizia Penitenziaria.
La frase chiave “Scorte fiduciarie danneggiano le risorse penitenziarie” è centrale nella discussione riguardo alla gestione del personale di scorta nel sistema carcerario italiano.
L’annoso problema delle scorte fiduciarie
Le scorte fiduciarie, incaricate in modo fiduciario e non attraverso selezioni ufficiali, continuano a essere assegnate senza seguire le procedure ordinarie. Questa situazione crea una sottrazione di personale dalla Polizia Penitenziaria, privando gli istituti di risorse importanti.
Un richiamo al rispetto delle regole
Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, aveva già richiesto al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, un intervento deciso. La sua nota espressa al Guardasigilli esortava a rispettare la disciplina regolamentata dall’Ufficio per la Sicurezza Personale e per la Vigilanza. Tuttavia, la mancata risposta ha portato a una situazione stagnante, in cui l’impiego fiduciario continua a prevalere.
Firenze, un esempio emblematico
La Polizia Penitenziaria viene coinvolta in servizi di scorta fiduciari anche a Firenze, sottraendo agenti dalle carceri e trascurando le procedure di selezione ufficiali. De Fazio evidenzia che queste risorse sono fondamentali per garantire l’efficienza del sistema penitenziario, ma vengono distratte da incarichi extra che non seguono le regole stabilite.
Richiamo finale al Ministro
Conclude De Fazio: “Auspichiamo che le forze politiche accendano un faro sulle vicende che interessano il razionale impiego della Polizia Penitenziaria, nonché la sicurezza delle autorità affidate”. La questione delle scorte fiduciarie deve essere affrontata in modo trasparente per riportare le risorse nelle carceri.
