Il rinnovo del contratto per il settore scolastico è pronto a partire, con un incremento medio di 140 euro lordi al mese per il personale, che salgono a 150 per i docenti. Tuttavia, questi aumenti non saranno per tutti: il nuovo sistema premia il merito, prevedendo incentivi legati alla formazione triennale e all’assunzione di incarichi aggiuntivi, come quello di tutor o collaboratore del dirigente.
Il governo ha stanziato 3,2 miliardi di euro, più altri 43 milioni per la formazione, ma i sindacati restano scettici: secondo Cgil e Uil, gli aumenti non coprono l’inflazione degli ultimi anni e impongono troppi vincoli per ottenere un reale incremento dello stipendio.
Non solo docenti: il Ministero introduce anche un nuovo sistema di valutazione per i dirigenti scolastici, legando parte della loro retribuzione ai risultati ottenuti. Mentre alcuni lo vedono come un’opportunità di crescita, altri temono che trasformi la scuola in un’azienda, mettendo i presidi in competizione tra loro.
In definitiva, il rinnovo contrattuale offre più soldi, ma solo a chi accetta nuove responsabilità. Resta da vedere se questa riforma sarà accolta come un passo avanti o come un’illusione ben confezionata.