Ogni anno la mobilità sanitaria dal Sud al Nord Italia per la ricerca di cure mediche pesa sulle casse pubbliche per 3 miliardi di euro. Le regioni del Meridione, come Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, registrano un costante flusso di pazienti verso strutture di eccellenza del Nord, in regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
Nonostante le motivazioni legate alla ricerca di trattamenti salvavita, un numero crescente di trasferimenti riguarda prestazioni di bassa complessità, spesso disponibili anche negli ospedali locali. Questo fenomeno, ormai fuori controllo, ha spinto il Ministero della Salute a proporre una norma nella manovra in discussione in Parlamento, con l’obiettivo di regolamentare i flussi attraverso accordi bilaterali tra le Regioni.
La misura mira a riequilibrare le risorse finanziarie e a incentivare i pazienti a curarsi nella propria regione, dove la qualità delle cure è spesso sottovalutata. Secondo gli esperti, migliorare l’efficienza e la percezione degli ospedali locali è fondamentale per ridurre l’emorragia economica e ristabilire la fiducia dei cittadini nei servizi sanitari territoriali.