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giovedì, 21 Novembre 2024

Troppo cianuro nella farina di Cassava: richiamata dal Ministero della Salute

La notizia è agrodolce: il Ministero della Salute ha richiamato un lotto di farina di cassava per livelli di cianuro oltre il limite consentito. Lo ha segnalato attraverso il suo portale dedicato agli “Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari”. Il richiamo precauzionale riguarda un lotto specifico della farina Kokonte a marchio African Beauty per la presenza di acido cianidrico (cianuro), in quantità superiore ai limiti di legge (35 mg/kg rispetto ai 10 mg/kg consentiti).

I dettagli del richiamo

La farina è stata importata dal Ghana dalla Koas Food BV, con sede nei Paesi Bassi. Il lotto incriminato è il 210423, con termine minimo di conservazione fissato al 1° aprile 2025. Le confezioni sono vendute in pacchi da 900 grammi.

Cosa fare se hai acquistato la farina

Il presidente dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D’Agata, raccomanda ai consumatori di non consumare la farina appartenente al lotto segnalato. In caso l’aveste già acquistata, è possibile restituirla al punto vendita per il rimborso o la sostituzione. In alternativa, si può contattare il Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

Cassava: cos’è e come si usa

La farina di cassava è ricca di amido e rappresenta una fonte essenziale di energia per le popolazioni delle sue zone d’origine, in particolare l’America Centrale. Grazie alla sua alta redditività e scarse esigenze colturali, la cassava è ora ampiamente diffusa anche in Africa e Asia. Viene spesso consumata dopo la cottura, sia in forma di farina che di fecola.

Tuttavia, questa radice tuberosa, simile alla patata dolce, contiene naturalmente piccole quantità di cianuro. Un eccesso può causare problemi di salute, motivo per cui è essenziale rispettare i limiti di legge.

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