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martedì, 30 Aprile 2024

Nanoplastiche in bottiglie d’acqua: allarme salute

Le nanoplastiche in bottiglie d’acqua rappresentano una preoccupante realtà scoperta recentemente. Uno studio innovativo condotto dalla Columbia University, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha rivelato la presenza di quasi 125mila frammenti di plastica per litro in bottiglie di acqua comunemente vendute nei supermercati.

Questa scoperta è stata possibile grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate che hanno permesso di analizzare la struttura chimica delle nanoparticelle. Le nanoplastiche, spesse meno di un millesimo dello spessore di un capello umano, sono così piccole da non essere rilevabili al microscopio tradizionale.

Il team di ricercatori ha utilizzato strumenti specializzati per studiare l’acqua e individuare queste particelle. La ricerca ha preso in esame cinque campioni di tre diverse marche di acqua in bottiglia, senza rivelare i nomi per consentire ulteriori approfondimenti.

La presenza di queste nanoparticelle solleva preoccupazioni significative per la salute, in quanto possono facilmente attraversare i tessuti del tratto digestivo o dei polmoni, entrando nel flusso sanguigno e potenzialmente distribuendo sostanze chimiche dannose in tutto il corpo.

Secondo gli studi, la maggior parte delle nanoplastiche in bottiglie d’acqua sembrerebbe derivare dalla bottiglia stessa e dai filtri a osmosi inversa utilizzati nei depuratori. Questa scoperta mette in luce non solo i rischi per la salute ma anche la necessità di riflettere sul nostro impatto ambientale.

Giovanni D’Agata, dello “Sportello dei Diritti”, sottolinea come questa scoperta sia un ulteriore campanello d’allarme per la nostra responsabilità verso l’ambiente, evidenziando la necessità di proteggere il nostro pianeta per le future generazioni.

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