Dopo l’approvazione al Senato, la Camera ha dato il via libera al decreto Lavoro con 154 voti a favore, 82 contrari e 13 astenuti.
Le principali modifiche riguardano la riforma del reddito di cittadinanza, la riduzione del carico fiscale da luglio e nuove regole per i contratti a tempo.
Dal luglio, buste paga più grosse per lavoratori pubblici e privati grazie al taglio del carico fiscale, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2023.
La riforma del reddito di cittadinanza, oggetto di intense discussioni, prevede l’introduzione dell’Assegno di inclusione per le famiglie con disabili, minori o over 60.
Le regole per le offerte di lavoro “congrue” subiscono modifiche.
I contratti a termine vedranno meno restrizioni con la cancellazione dei motivi per rinnovi e proroghe fino a 12 mesi. Nuove casuali previste per contratti superiori ai 12 mesi per una maggiore flessibilità lavorativa.
L’obiettivo del governo è rendere i controlli aziendali meno frequenti ma più efficaci. Inoltre, l’esenzione fiscale per i “fringe benefits” aumenta da 258 euro a 3mila euro per i dipendenti con figli a carico.
L’opzione dello smart working viene estesa fino al 31 dicembre per i lavoratori vulnerabili ei genitori con figli sotto i 14 anni.
Nel settore pubblico, la proroga è valida fino al 30 settembre solo per i lavoratori vulnerabili.
Il decreto include anche bonus per i lavoratori del turismo e la possibilità di acquistare il “libretto famiglia” per lavori paga occasionali.
Previste misure per le donne vittime di violenza e stanziati 20 milioni per il prepensionamento dei giornalisti.