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mercoledì, 22 Maggio 2024

Giorgia Meloni discute le sfide dell’Italia in vista del Consiglio Europeo

Nell’Aula della Camera sono iniziate le dichiarazioni della Prima Ministra Giorgia Meloni in previsione del Consiglio Europeo.

La Prima Ministra ha preso la parola tra Antonio Tajani e Raffaele Fitto, rispettivamente ministeri degli Esteri e delle Politiche Ue. I posti del partito di governo erano tutti occupati, mentre quelli dell’opposizione erano parzialmente vuoti.

Meloni ha sottolineato le principali sfide previste per il prossimo Consiglio europeo, il quarto dal suo insediamento, tra cui l’aggressione all’Ucraina, la sicurezza, la difesa e l’immigrazione.

Riguardo al MES, ha affermato di non  alimentare un dibattito interno per l’Italia, ma l’interesse nazionale dovrebbe essere portato avanti nella discussione sulla governance europea.

La sua posizione sul MES ha ricevuto un’ovazione dagli esponenti di Fdi presenti in aula, mentre i deputati della Lega sono rimasti seduti.

Dai banchi del Pd sono arrivate critiche, con Chiara Braga che ha gesticolato ampiamente.

Meloni ha poi annunciato che la Commissione Europea ha presentato una piattaforma, chiamata Step, per semplificare le procedure di assegnazione dei fondi, consentendo maggiore flessibilità per i settori strategici, cosa che l’Italia aveva richiesto.

Sull’Ucraina, la Prima Ministra ha riportato l’attenzione sull’aggressione da parte della Federazione Russa, evidenziando come l’Italia sia vigile sulle difficoltà del sistema di potere di Putin.

Ha confermato l’UE nel suo sostegno al popolo ucraino e l’apprezzamento per la posizione italiana da parte dei partner europei.

In merito alla sicurezza, ha ribadito che non sono cambiate le sfide che l’Europa, l’Occidente e il sistema internazionale stanno affrontando, con la sicurezza in tutte le sue forme che rimane la priorità del lavoro quotidiano.

Sulla questione migratoria, la Prima Ministra ha espresso cordoglio per la recente tragedia al largo delle coste greche, sottolineando l’importanza di fermare il traffico di vite umane.

Ha poi riconosciuto l’importanza dello sviluppo dell’Africa come strumento per affrontare il problema della migrazione.

La sua affermazione di non aver accettato di trasformare l’Italia nel “più grande campo profughi d’Europa” è stata accolta con un lungo applauso dai membri del suo partito.

I deputati dell’opposizione, invece, sono rimasti immobili.

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