Roma, la città eterna, nuovamente teatro di un evento tragico che l’ha sconvolta. Un uomo tunisino di 42 anni ha accoltellato la sua compagna italiana incinta al settimo mese durante una lite domestica. Nonostante le ferite al collo, la donna e il bambino sono fuori pericolo. L’aggressore ha cercato di fuggire, ma è stato prontamente arrestato.
Nel cuore di Roma, in un appartamento di via Due Ponti, l’odio ha preso il sopravvento su ogni altra emozione. L’uomo tunisino, travolto dall’ira, ha colpito la sua compagna italiana, causandole ferite profonde. Fortunatamente la vita della donna e del suo bambino sono state risparmiate. Dopo l’attacco, l’uomo ha cercato di fuggire dal luogo del crimine.
Le autorità, determinate a far luce su questa vicenda, hanno ricostruito i fatti con precisione. L’aggressione è avvenuta nel pomeriggio di domenica 25 giugno 2023, durante una lite accesa. L’uomo, accusato di tentato omicidio, era già noto alle forze dell’ordine, che lo hanno rintracciato questa notte e prontamente arrestato.
L’eco del delitto di Senago a Milano, dove Giulia Tramontano, la donna incinta tragicamente assassinata dal suo compagno, risuona ineludibile nelle menti della comunità nazionale già profondamente scossa. Avanza imperterrita l’onda di sconforto e paura.
Il palazzo romano, situato a pochi passi da via Cassia, si pone oggi come simbolo di una realtà complessa e dolorosa. Gli immobili occupati divengono il simbolo di un contesto in cui le situazioni di disagio possono facilmente sfociare in tragedie.
Il passato recente di questo edificio è agghiacciante, già teatro di un’operazione antidroga denominata “Tabula rasa” il 27 aprile scorso. L’anno precedente aveva perso la vita Davide Labate, trentacinquenne, che conservava nella tasca dei pantaloni le chiavi dell’appartamento in cui la giovane Maddalena Urbani aveva perso la vita pochi giorni prima.