La situazione in Russia si intensifica. Nel 612° giorno della guerra in Ucraina, la banca centrale russa ha preso la decisione forte di alzare il tasso di interesse dal 13% al 15%. Questo, in risposta all’escalation dell’inflazione che attanaglia la nazione.
Ma le tensioni non si limitano all’economia. Dall’Ucraina, segnali preoccupanti giungono a Mosca. Fonti mediatiche russe riferiscono di un audace attacco aereo: droni ucraini avrebbero preso di mira la centrale nucleare di Kursk. L’incidente mette in luce l’urgente necessità di una maggiore pressione su Mosca, come sottolineato dal Presidente ucraino Zelensky. Egli ha esortato l’Unione Europea: “Ogni attacco russo dimostra che la pressione su Mosca è insufficiente”.
Allo stesso tempo, gli Stati Uniti si preparano ad addestrare piloti ucraini sui potenti caccia F-16. Mentre le forze ucraine annunciano progressi significativi sia a sud di Bakhmut che a Zaporizhzhia, il Presidente russo Vladimir Putin supervisiona esercitazioni militari coinvolgendo missili balistici e da crociera.