Il recente summit tra il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il leader cinese, Xi Jinping, a San Francisco segna un momento storico nella ripresa del dialogo bilaterale. La chiave di volta di questo incontro è stata la determinazione comune a “gestire responsabilmente la competizione”, evitando che la rivalità tra le due superpotenze sfoci in un conflitto aperto.
La mano tesa di Biden verso Xi non rappresenta un semplice reset, ma una ripresa di un dialogo articolato a tutti i livelli, compresi quelli militari. In questo contesto, la Casa Bianca e Pechino hanno enfatizzato l’importanza della cooperazione, in particolare su temi globali come il clima e il narcotraffico.
Xi Jinping, sottolineando l’ampiezza del mondo per il successo condiviso di USA e Cina, ha ribadito che “voltarsi le spalle non è un’opzione”. Questa visione ha trovato eco nelle parole di Biden, che ha esortato alla gestione responsabile della competizione bilaterale.
Il vertice ha toccato anche la delicata questione di Taiwan. Xi ha definito la riunificazione con Taiwan “un processo inarrestabile”, mentre Biden ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti a mantenere la pace e la stabilità nella regione, rispettando l’attuale status quo e il processo democratico taiwanese.
In un momento di tensione crescente, la dichiarazione comune su clima e cooperazione in materia di narcotraffico, come la lotta contro il Fentanyl, rivela un’intenzione di entrambi i leader a trovare terreno comune per la collaborazione.
Questa iniziativa segna un passo importante verso la ripresa delle relazioni tra le due maggiori potenze mondiali, con un focus su pace, sviluppo globale e responsabilità condivisa. Il vertice non solo riavvicina USA e Cina ma apre la strada a nuove possibilità di dialogo e cooperazione, ponendo le basi per un futuro di maggiore stabilità e prosperità condivisa.