Una cinquantina di imbarcazioni della Global Sumud Flotilla hanno deciso di puntare verso Gaza, entrando nella zona ad alto rischio e sfidando apertamente il blocco navale imposto da Israele. La Marina israeliana si prepara a intervenire per fermare la spedizione, mentre i droni sorvolano le navi e si moltiplicano i contatti con unità militari in mare aperto.
Da Tel Aviv è arrivato un appello del ministro degli Esteri: “Non è tardi, consegnate gli aiuti”, mentre uno degli equipaggi ha denunciato danni ai propri sistemi di comunicazione. L’Italia, attraverso la premier Giorgia Meloni, ha invitato alla prudenza: “Fermatevi o metterete a rischio la pace”, sottolineando però che le sofferenze dei palestinesi potrebbero non essere la priorità di chi guida la spedizione.
La fregata Alpino, presente in zona, non ha oltrepassato i confini delle acque di Gaza, segnale che Roma preferisce non restare coinvolta direttamente nella contesa. Resta il fatto che la flottiglia, nel suo intento di rompere il blocco e portare aiuti, ha acceso ancora una volta i riflettori su uno dei conflitti più complessi e irrisolti del Mediterraneo.