Dalle università ai trasporti, dalle piazze del nord ai porti del sud, la giornata di mobilitazione per Gaza ha attraversato l’Italia come un’onda compatta di proteste. Gli studenti hanno guidato i blocchi agli ingressi di atenei come La Sapienza a Roma, il Campus Einaudi a Torino e le facoltà di Bologna, paralizzando le lezioni.
La protesta non si è limitata al mondo accademico: treni in ritardo fino a due ore, cancellazioni e occupazioni di binari hanno reso difficoltosi gli spostamenti nelle principali città, da Milano a Napoli. A Genova i manifestanti hanno puntato sui varchi portuali, mentre a Bari il corteo è partito dal molo San Nicola per passare davanti al consolato israeliano.
Anche Firenze, Palermo e altre città hanno registrato presidi, cortei e rallentamenti: studenti, lavoratori e sindacati hanno sfilato con slogan contro la guerra, chiedendo la fine delle relazioni con Israele e un cambiamento radicale delle politiche economiche legate al riarmo.
La giornata, segnata da forti disagi per cittadini e pendolari, ha messo in luce un fronte comune che unisce studenti, sindacati e movimenti sociali. Il messaggio, scandito in ogni piazza, resta chiaro: fermare il conflitto e dare voce alla Palestina.