Il governo italiano intende riprendere a gennaio il progetto dei centri per migranti in Albania, puntando su soluzioni definite innovative. Dopo una riunione a Palazzo Chigi, si è ribadito il piano di trasferire i richiedenti asilo in strutture albanesi, un’idea che ha già suscitato ampie discussioni.
La recente sentenza della Cassazione ha fornito un appoggio alla strategia, riconoscendo al governo il diritto di stabilire i Paesi sicuri per la gestione delle domande di asilo. Nonostante le difficoltà legali incontrate in passato, l’esecutivo ritiene che questo approccio possa rappresentare una svolta per velocizzare i rimpatri e alleggerire la pressione sul sistema di accoglienza nazionale.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha assicurato che i centri sono pronti e che i costi previsti non supereranno quanto stimato. Allo stesso tempo, il vicepremier Antonio Tajani ha sottolineato il consenso europeo sul progetto, indicandolo come un modello per affrontare il fenomeno migratorio.
L’opposizione resta critica, ma il governo continua a difendere il piano, convinto che possa segnare un passo avanti nella gestione dei flussi migratori, garantendo al contempo rispetto delle normative europee e maggiore efficienza nei procedimenti di protezione e rimpatrio.