La Cassazione annulla multe e taglio punti se la taratura dell’autovelox non è aggiornata all’anno prima del verbale. Con due recenti ordinanze, la seconda sezione civile della Suprema Corte ha dato un duro colpo all’utilizzo indiscriminato degli autovelox, rendendo chiaro che le rilevazioni devono essere affidabili e rispettare rigorosi criteri di verifica. La frase chiave è stata confermata in entrambe le sentenze, 12314/2024 e 12318/2024, pubblicate il 7 maggio 2024.
Le Ordinanze della Cassazione
Nella prima ordinanza, il ricorso viene accolto grazie alle foto che il trasgressore presenta in giudizio, dimostrando che l’autovelox sembrava disattivato e posizionato su una strada senza limiti di velocità. La Consulta ha chiarito che le misurazioni elettroniche hanno valore probatorio solo se si può attestare il corretto funzionamento dello strumento, compresa la taratura e il controllo periodico. In altre parole, spetta all’amministrazione dimostrare che l’autovelox è omologato e che le verifiche sono recenti.
Errori dei tribunali inferiori
Il Tribunale, in questo caso, ha erroneamente imposto al trasgressore l’onere di dimostrare che l’autovelox non funzionava correttamente, senza verificare se la taratura dell’apparecchio fosse valida per l’anno precedente alla violazione. La Cassazione ha stabilito che la semplice attestazione nel verbale non costituisce prova privilegiata, poiché solo certificati di verifica periodica possono confermare il corretto funzionamento.
Sentenza netta nel secondo caso
Nella seconda ordinanza, la Cassazione ha direttamente annullato il verbale: l’autovelox in questione non era stato sottoposto alla necessaria taratura annuale prevista dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture n. 1123 del 2005. L’ultima verifica risultava infatti eseguita oltre due anni prima dell’infrazione. Di conseguenza, il verbale è stato dichiarato nullo, e le spese di giudizio di primo grado sono state compensate data la novità della questione.
Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non basta infliggere multe senza fine se non si considera attentamente la sicurezza stradale e il diritto di difesa degli automobilisti. Le recenti sentenze della Cassazione sono un chiaro monito a chi usa gli autovelox indiscriminatamente.