Il suono allarmante delle sirene antiaeree ha destato cinque oblast dell’Ucraina durante la notte, segnando il giorno 589 di un conflitto che non mostra segni di tregua. Kiev denuncia un attacco dronico massiccio da parte della Russia, utilizzando modelli Shahed, descritto come “una notte di terrore“. Questa ultima aggressione amplifica ulteriormente le tensioni tra i due Paesi.
Mosca, tuttavia, non rimane silenziosa e accusa a sua volta Kiev di aver lanciato bombe a grappolo sulla regione russa di Kursk, mettendo in evidenza una crescente e preoccupante escalation del conflitto.
Nel frattempo, sul fronte politico internazionale, l’ex presidente statunitense Donald Trump lancia una provocazione a Joe Biden, mettendo in discussione la sua strategia di aiuto all’Ucraina. “Perché Biden non chiede all’Europa di contribuire?” ha esclamato Trump, sottolineando la recente decisione degli Stati Uniti di inviare a Kiev armi e munizioni sequestrate all’Iran.
Il quadro europeo rimane comunque complesso: il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha escluso la consegna di missili da crociera Taurus all’Ucraina, mentre le discussioni sul potenziamento delle difese ucraine proseguono. Come dichiarato dal ministro degli Esteri ucraino Umerov, vi sono state discussioni riguardo alla fornitura di missili a lungo raggio.
Il contesto è intricato, e la ricerca di una soluzione pacifica sembra sempre più lontana. La comunità internazionale rimane in attesa e preoccupata per le future mosse dei principali attori coinvolti.