Cosa Nostra: morto il boss Matteo Messina Denaro
Il 16 gennaio del 2023 è stato catturato Matteo Messina Denaro, il capo di Cosa Nostra. Era latitante da 30 anni e ricercato per numerosi reati. Il boss è morto ieri sera al carcere de L’Aquila, dove era detenuto in regime di 41 bis.
Una lunga latitanza
Matteo Messina Denaro era nato a Castelvetrano, in provincia di Trapani, nel 1962. Figlio di un noto mafioso, era entrato a far parte di Cosa Nostra negli anni Ottanta. Si era reso responsabile di diversi omicidi, tra cui quelli dei giudici Falcone e Borsellino. Era considerato il successore di Totò Riina e Bernardo Provenzano, i due storici capi della mafia siciliana.
Messina Denaro era sfuggito per tre decenni alle forze dell’ordine, cambiando spesso nascondiglio e identità. Era soprannominato “il padrino virtuale” perché comunicava con i suoi affiliati tramite messaggi cifrati. Era uno dei criminali più ricercati al mondo, con una taglia di 5 milioni di euro sulla sua testa.
Una malattia incurabile
Nel 2020, le indagini della polizia avevano scoperto che Messina Denaro soffriva di un tumore al colon. La malattia era in fase avanzata e non rispondeva alle cure. Il boss aveva rifiutato di sottoporsi a un intervento chirurgico, temendo di essere catturato.
Il 16 gennaio del 2023, dopo un’operazione congiunta tra Italia e Francia, Messina Denaro era stato arrestato in una villa nei pressi di Nizza. Era stato trasferito in Italia e rinchiuso nel carcere de L’Aquila, sotto stretta sorveglianza. Le sue condizioni di salute erano peggiorate negli ultimi mesi, fino a causarne la morte ieri sera.
La notizia della morte di Messina Denaro ha suscitato diverse reazioni nel mondo politico e giudiziario. Alcuni hanno espresso soddisfazione per la fine di un criminale spietato, altri hanno rimarcato l’importanza di continuare la lotta alla mafia.