Dopo lunghe trattative notturne, i ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea hanno raggiunto un’intesa che fissa l’obiettivo di ridurre del 90% le emissioni entro il 2040. Il compromesso, approvato a maggioranza qualificata, introduce una certa flessibilità per i Paesi membri, consentendo di contabilizzare fino al 10% di crediti di carbonio – metà internazionali e metà domestici – per alleggerire il percorso verso la neutralità climatica.
L’Italia, rappresentata dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, ha espresso soddisfazione per l’accordo, ritenuto “equilibrato” e in linea con le richieste avanzate dal nostro Paese: rinvio di un anno dell’applicazione del sistema Ets, riconoscimento dei biocarburanti e maggiore libertà nell’uso dei crediti di carbonio.
Non sono mancate le opposizioni: Slovacchia, Ungheria e Polonia hanno votato contro, mentre Belgio e Bulgaria si sono astenute. Ciononostante, la misura è passata con il sostegno del 81,9% della popolazione europea rappresentata nel voto.
Il nuovo piano europeo prevede una revisione biennale delle strategie climatiche, per monitorare i progressi e adattare le politiche alle esigenze economiche e ambientali dei singoli Paesi. L’obiettivo resta ambizioso ma realistico: un’Europa più verde, capace di conciliare sostenibilità, crescita e pragmatismo politico.

