Il recente accordo tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi rischia di avere un impatto diretto e pesante sul potere d’acquisto degli italiani. In particolare, le nuove intese commerciali porteranno l’Europa a importare più gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti, a costi significativamente più alti rispetto a quelli di altre fonti. Il rincaro si rifletterà inevitabilmente sulle bollette energetiche.
Oltre al settore energetico, sono previste ripercussioni anche sulla telefonia e sul comparto moda. Smartphone e capi d’abbigliamento, come i jeans, potrebbero registrare aumenti sensibili dovuti all’introduzione o al rafforzamento dei dazi. I prodotti americani di largo consumo, dagli snack alle moto Harley Davidson, sono tra i beni più colpiti: si stimano rincari rispettivamente fino a 45 centesimi a barretta e circa 5.000 euro per le due ruote di lusso.
Secondo Confcommercio, il calo del potere d’acquisto delle famiglie americane causerà una riduzione delle esportazioni italiane, mettendo a rischio l’occupazione in diversi settori. Uno studio del Censis stima che le misure protezionistiche statunitensi potrebbero compromettere fino a 68.000 posti di lavoro in Italia, aggravando una situazione occupazionale già fragile.
Le trattative sono ancora in corso e alcune categorie agroalimentari restano escluse o soggette a deroghe. Tuttavia, resta alta la preoccupazione sul trasferimento dei maggiori costi doganali ai consumatori europei, che rischiano di ritrovarsi a pagare il prezzo di una guerra commerciale che si gioca su scala globale.