Le richieste di asilo da parte dei siriani sono valutate autonomamente dai singoli Stati membri dell’Unione Europea, che devono rispettare le norme europee e garantire valutazioni individuali. La Commissione Europea monitora la situazione in Siria, definendola “instabile e in rapida evoluzione”, e sottolinea l’assenza di una lista comune di Paesi sicuri per i rimpatri.
Gli Stati possono posticipare l’esame delle domande in caso di mutamenti sul territorio, con un processo che può arrivare a un massimo di 21 mesi. La Commissione conferma di essere in contatto con l’Unhcr per mantenere un dialogo strutturato, ribadendo che i rimpatri devono essere volontari e dignitosi.