Bruxelles – Una scia di terrore ha attraversato il cuore di Bruxelles dopo una sparatoria mortale che ha causato almeno due vittime. Il presunto responsabile, Lassoued Abdeslam, 45 anni, richiedente asilo tunisino, ha agito con un movente chiaro e spaventoso: “vendicare i musulmani” e rivendicare la sua appartenenza all’Isis.
Pochi momenti dopo l’attacco, Abdeslam ha postato un video su Facebook, affermando: “Sono un Mujahid dello Stato Islamico, che vi piaccia o no. Viviamo per la nostra religione e moriamo per questa stessa religione“. Queste parole rivelano un’estrema radicalizzazione dell’uomo, che era già noto ai servizi di intelligence.
Il video, che è rimasto online solo per poco tempo prima di essere rimosso, ha mostrato un Abdeslam trionfante e convinto delle sue azioni, vantandosi di aver eliminato “non credenti” in nome della sua causa.
Nel suo messaggio, ha anche fatto riferimento a un tragico evento avvenuto a Chicago, dove un bambino musulmano è stato brutalmente accoltellato. Ha sottolineato il doppio standard mediatico, affermando che se il bambino fosse stato cristiano, l’incidente sarebbe stato etichettato come “terrorismo” piuttosto che come un “crimine brutale”.
Curiosamente, una foto tratta da un altro dei suoi video su Facebook mostra Abdeslam a Genova, precisamente in piazza della Vittoria.