A quattro mesi dal lockdown generale la pandemia non blocca la competitività inglese.
Nel Regno Unito con una campagna di vaccinazione che ha assicurato la prima dose a più del 60% della popolazione adulta e la seconda dose a più del 15%, con il 55% della popolazione che ha sviluppato gli anticorpi al virus e con l’avvicinarsi dell’immunità di massa, si è avviato il processo di riapertura delle varie categorie di attività commerciali a step pianificati, affiancato da tamponi rapidi gratis fatti recapitare direttamente a casa e al programma di redazione di un sistema a semaforo per i viaggi all’estero.
Nonostante l’elevato numero di decessi, in piena pandemia, il governo inglese già a febbraio scorso aveva comunicato gli step di riapertura graduale, seppur sempre rivedibili, individuandone quattro: 1° step al 29 marzo, 2° Step al 12 aprile, 3° Step al 17 maggio e, l’ultimo, il 4° Step previsto per il 21 giugno che dovrebbe sancire l’uscita dalla crisi pandemica e l’apertura totale.
Le scuole di ogni ordine e grado sono frequentate in presenza dal 100% degli alunni e sono state riaperte l’8 marzo. I ragazzi delle scuole medie e superiori sono rientrati a scuola con didattica in presenza e hanno effettuato due test rapidi anti-covid a settimana dandone comunicazione al sistema sanitario. Nelle Università, anche se questo desta un po’ di malumore, continuano solo le attività di laboratorio in presenza, sempre previo tampone eseguito in sede due volte a settimana. Stessa strategia vale per ogni cittadino, sottoporsi a due tamponi a settimana anche in assenza di sintomi per libera scelta. Il Governo, a seguito di una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui tamponi, continua a sostenere che nonostante la vaccinazione prosegua a ritmo spedito occorre continuare a testare e tracciare per fermare i contagi seguendo la catena d’infezione.
Il 12 aprile con il 2° Step è avvenuta la riapertura di tutte le attività commerciali, biblioteche, parrucchieri, centri estetici, palestre, pub e ristoranti con servizio al tavolo ma solo all’aperto purché vengano rispettate le norme di distanziamento. Continua ad essere vietato incontrarsi con altre famiglie nei luoghi chiusi. Sono state riaperte tutte le attività per i bambini, gli zoo e i parchi a tema e sono consentiti viaggi all’interno del Regno Unito con pernottamento in B&B e case vacanza purché con la propria famiglia. A metà maggio è attesa la riapertura di cinema, teatri e musei e il ritorno del pubblico agli eventi sportivi seppur con limiti di capienza. Continuando con il programma di riaperture il 21 giugno dovrebbe essere il giorno in cui le discoteche potranno riaprire. L’intervallo minimo necessario fra i vari step di riapertura è di cinque settimane, quattro per raccogliere e analizzare i dati sulla situazione pandemica e l’altra per permettere a cittadini e imprese di organizzarsi.
Nonostante ciò, il Premier Boris Johnson, teme una terza ondata della pandemia in arrivo dall’estero pertanto per fine aprile Downing Street pubblicherà una lista di Paesi dove la pandemia non è sotto controllo e adotterà un “sistema a semaforo” con diversa gradazione di rischio invitando la popolazione a preferire i viaggi in paesi che verranno inseriti nella lista di colore “verde” piuttosto che “ ambra” o “rosso”. Su questo aspetto il PM è stato chiaro: “attendete a prenotare le vostre vacanze estive all’estero”.
Così, mentre gli inglesi festeggiano un parziale ritorno alla normalità e brindano con una pinta di birra, l’Italia nella difficoltà della situazione continua a guardare il suo bicchiere vuoto. Il nostro Paese continua a perdere fiducia in se stesso. Negli ultimi mesi, la mobilità ridotta soltanto del 20% e non del 60% come in UK, il clima d’incertezza dettato da volatilità e incompetenza, il mancato atteggiamento propositivo del Ministero della Salute (vds. piano pandemico non aggiornato), la cattiva gestione della campagna vaccinale, la mancata fornitura dei vaccini, l’assenza di coordinamento tra Stato e Regioni, l’insufficienza degli aiuti economici alle categorie maggiormente penalizzate, hanno causato, purtroppo, la perdita di fiducia nelle Istituzioni su tutti i livelli esasperando gran parte della popolazione, che assiste ogni giorno al teatrino messo in piedi dal politico di turno senza mai dare risposte concrete e dirette alla gente che vive nel nostro splendido Paese.