A novembre 2025 l’inflazione registra un nuovo rallentamento, offrendo un segnale di distensione sul fronte del costo della vita. Secondo i dati ufficiali, i prezzi al consumo diminuiscono dello 0,2% rispetto a ottobre, mentre il tasso annuo si attesta all’1,1%, il livello più basso dall’inizio dell’anno. Il dato risulta inferiore anche alle stime preliminari e conferma una tendenza già emersa nel mese precedente.
La riduzione dei prezzi è legata soprattutto a un raffreddamento dei costi energetici e a una maggiore stabilità di alcuni beni di largo consumo. Pur senza parlare di un’inversione strutturale, il calo rappresenta un sollievo per le famiglie, che negli ultimi anni hanno dovuto fare i conti con rincari diffusi e persistenti.
Il cosiddetto “carrello della spesa” resta su valori elevati rispetto al passato, ma la pressione sembra attenuarsi. Questo consente una gestione più prevedibile delle spese quotidiane e riduce, almeno temporaneamente, l’impatto dell’inflazione sui redditi. Gli esperti sottolineano tuttavia la necessità di mantenere un approccio prudente: un singolo mese positivo non basta a garantire che la tendenza sia ormai consolidata.
Nel complesso, il dato di novembre viene letto come un segnale incoraggiante per l’economia, in un contesto ancora segnato da incertezze internazionali e da equilibri fragili. Il rallentamento dell’inflazione indica che le misure economiche e monetarie iniziano a produrre effetti, anche se il percorso verso una stabilità duratura resta ancora da verificare nei prossimi mesi.

