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lunedì, 13 Ottobre 2025

Famiglie in difficoltà: cala la spesa alimentare e si allarga la distanza Nord-Sud

Il nuovo rapporto Istat conferma una tendenza ormai consolidata: quasi una famiglia italiana su tre è costretta a ridurre la spesa alimentare, sia in termini di quantità che di qualità. Nel 2024 il 31,1% degli intervistati ha dichiarato di aver limitato le spese per il cibo, percentuale che resta stabile rispetto all’anno precedente. Anche le bevande analcoliche subiscono tagli significativi, mentre abbigliamento e calzature guidano i risparmi sul fronte non alimentare.

A colpire è soprattutto il divario tra Nord e Sud. In Trentino-Alto Adige la spesa media mensile supera i 3.500 euro, mentre in Puglia si ferma a 2.000, meno della metà. Differenze non solo quantitative: in Calabria quasi il 30% del bilancio familiare è destinato all’alimentazione, contro il 14,6% del Trentino, dove gran parte delle risorse va a casa e utenze.

Le aree metropolitane restano le più costose: una famiglia che vive in città spende circa il 12% in più rispetto a chi abita nei piccoli comuni. Cresce inoltre la spesa per l’istruzione, in particolare nel Nord-Est, mentre calano quelle legate all’informazione e alla comunicazione.

Il quadro restituito dall’Istat descrive un’Italia che fa i conti ogni giorno con il portafoglio: tra rinunce e differenze territoriali sempre più marcate, la quotidianità delle famiglie fotografa con chiarezza le difficoltà economiche che il Paese non riesce a superare.

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