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martedì, 5 Agosto 2025

Frutta a peso d’oro: rincari estivi e famiglie in difficoltà

Nell’estate 2025 la frutta fresca è diventata sempre più inaccessibile per molte famiglie italiane. Le albicocche hanno registrato un aumento dei prezzi del 40%, mentre le ciliegie hanno raggiunto i 20 euro al chilo, con rincari medi tra il 7% e il 100% anche per pesche e nettarine. A determinare questa impennata ci sono fattori concatenati: cambiamenti climatici estremi, produzione agricola in calo e speculazione lungo la filiera.

Eventi climatici sempre più frequenti e distruttivi – come le gelate primaverili e le grandinate estive – hanno compromesso i raccolti, in particolare in regioni chiave come la Puglia. La produzione ortofrutticola è in calo costante da anni, con un netto taglio di ettari coltivati e una progressiva uscita dal settore da parte degli agricoltori.

Il risultato è drammatico: per mantenere un livello di consumo di frutta e verdura analogo all’anno scorso, una famiglia media dovrebbe spendere fino a 290 euro in più. Molti, invece, sono costretti a ridurre o eliminare questi alimenti dal proprio carrello, con un impatto diretto sulla salute e sulla dieta mediterranea, un tempo orgoglio nazionale.

Infine, la forbice tra ciò che viene pagato ai produttori e ciò che i consumatori spendono nei supermercati si allarga sempre più, mentre la frutta si trasforma da bene essenziale a prodotto d’élite. Un fenomeno che, se trascurato, rischia di compromettere non solo l’economia agricola italiana, ma anche il benessere alimentare di milioni di cittadini.

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