Nonostante il ritorno dell’inflazione e l’annuncio di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, il carrello della spesa degli italiani sembra restare stabile. I dati diffusi dall’Osservatorio della grande distribuzione “Il Gigante” mostrano un lieve aumento delle vendite alimentari (+0,5%) nel secondo trimestre del 2025, trainato dal caldo eccezionale che ha spinto le vendite di frutta e verdura (+4%), con picchi notevoli per meloni e angurie (+25%) e ortaggi estivi (+15%).
Sul fronte delle bevande e dei gelati si registra un ulteriore incremento, mentre crollano le vendite di caffè, cioccolato e carne rossa. La carne bianca regge meglio, così come i prodotti freschi, specialmente quelli biologici.
Nonostante un carrello apparentemente stabile, i segnali di preoccupazione non mancano: l’inflazione a giugno è risalita a +1,7% su base annua, con aumenti significativi su alcuni alimentari di largo consumo come burro (+19,7%), caffè (+24,8%) e frutta fresca (+7,2%).
Le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme: una famiglia tipo spenderà circa 630 euro in più l’anno, con un impatto maggiore sui generi alimentari. Confesercenti segnala rischi sui consumi interni per quasi 12 miliardi di euro nei prossimi due anni, come conseguenza del rallentamento economico globale legato alle nuove misure protezionistiche.
In sintesi, la spesa quotidiana rimane stabile nei numeri ma non nei costi: il consumatore finale si trova a fronteggiare aumenti nascosti e un potere d’acquisto sempre più fragile.