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domenica, 13 Aprile 2025

Quando lavorare è un rischio: i dati choc sulle morti sul lavoro in Italia

Nel primo bimestre del 2025, le morti sul lavoro in Italia hanno raggiunto quota 138, con un incremento del 16% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato che preoccupa e accende nuovamente i riflettori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Le regioni con la più alta incidenza di decessi sono sette, tutte finite in “zona rossa”, tra cui Basilicata, Umbria e Trentino-Alto Adige.

I settori più colpiti risultano essere trasporti, magazzinaggio e attività manifatturiere. La fascia d’età maggiormente interessata dagli infortuni mortali è quella tra i 55 e i 64 anni, seguita dagli over 65. Da segnalare anche l’elevato numero di stranieri coinvolti: il loro rischio di morire sul lavoro è più che doppio rispetto agli italiani.

Nonostante una lieve diminuzione delle denunce totali di infortunio, i dati sulle vittime raccontano una realtà ancora troppo lontana da standard di sicurezza adeguati. In Lombardia, Veneto e Puglia si registrano i numeri assoluti più alti. L’Italia, insomma, continua a registrare un tragico primato: quello delle morti nei luoghi dove si dovrebbe costruire il futuro, non perderlo.

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