Lo smart working sta diventando sempre più diffuso tra le giovani donne senza figli, secondo uno studio condotto da Amgen e Università Bicocca. Tra le donne di età compresa tra i 30 e i 34 anni, quelle senza figli scelgono il lavoro agile tre volte di più rispetto alle loro coetanee madri. Tuttavia, superati i 40 anni, la tendenza si inverte: le madri utilizzano maggiormente questa modalità lavorativa rispetto a chi non ha figli. Dopo i 50 anni, lo smart working declina complessivamente.
La ricerca evidenzia anche il timore di alcune donne riguardo alla possibilità che il lavoro da remoto limiti le opportunità di carriera. Le lavoratrici che usano il lavoro agile per oltre il 50% del tempo temono di essere meno coinvolte nelle dinamiche aziendali rispetto a chi lavora prevalentemente in presenza.
Un altro punto interessante riguarda l’apparente maggiore propensione delle donne verso lo smart working rispetto agli uomini. Tuttavia, se si confrontano ruoli equivalenti, le differenze tra i due generi svaniscono, mostrando una distribuzione uniforme nell’uso del lavoro agile.
Lo studio invita le aziende a ripensare le politiche di flessibilità, analizzando le reali necessità dei lavoratori e delle lavoratrici per garantire un equilibrio tra vita privata e carriera, senza penalizzazioni per chi sceglie modalità di lavoro più flessibili.