Il bonus nido era stato annunciato dall’INPS il 20 aprile scorso, promettendo sostegno alle famiglie con bambini in età prescolare e a quelle che si occupano di bambini affetti da patologie croniche. Il rimborso per le rette dei nidi pubblici o privati, una manna per i genitori, risulta però ancora bloccato, generando ansia tra chi si aspettava un rapido pagamento. Cosa sta succedendo?
Annuncio INPS:
L’INPS aveva dichiarato che il Bonus Nido era pronto per essere distribuito, con una nuova funzionalità attiva per tutte le sedi territoriali, consentendo la gestione delle domande presentate. La distribuzione era iniziata per le prime richieste accolte, ma molte altre sono rimaste in sospeso.
Ritardo e disagi:
Nonostante le rassicurazioni iniziali, molte famiglie non hanno ancora ricevuto il Bonus Nido, che sembra essere impigliato nella burocrazia interna dell’INPS. Le fonti dell’Istituto hanno tuttavia assicurato che le risorse finanziarie non sono un problema e che entro fine maggio si spera di erogare i fondi a chi ha presentato domanda. Anche l’INPS si è scusata pubblicamente sui social per il ritardo, promettendo una rapida soluzione.
Aspettative e sostegno:
Per le domande in lavorazione, bisognerà attendere che l’INPS completi la fase istruttoria, partita in ritardo per problemi tecnici. Tuttavia, secondo l’istituto, la maggior parte dei pagamenti sarà completata entro la fine di maggio.
Come funziona il bonus nido:
Il Bonus Nido offre un massimo di 3.000 euro per le famiglie con un ISEE inferiore ai 25.001 euro, con soglie di contributo decrescenti al crescere dell’ISEE. Le domande possono essere presentate fino al 31 dicembre 2024 attraverso il portale INPS o tramite l’app INPS mobile.
Le famiglie sperano che le promesse dell’INPS si concretizzino rapidamente, ma per ora il Bonus Nido rimane bloccato. Entro fine maggio si spera di poter finalmente vedere questi tanto attesi fondi.