Vittorio Sgarbi, il noto sottosegretario alla Cultura, si ritrova nel bel mezzo di una tempesta politica ed economica. Come rivelato dal Fatto Quotidiano e confermato dall’Ansa, Sgarbi è ora al centro di un’indagine a Roma, accusato di “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte“. Il cuore dell’indagine riguarda un mancato pagamento di debiti che ammontano a 715mila euro.
“Sgarbi sotto inchiesta” è la frase che riecheggia in tutta la Capitale. Nonostante le accuse, il sottosegretario ha risposto con fermezza, negando ogni illecito. Sostiene infatti di avere una lettera dell’Autorità Anticorruzione a supporto delle sue “attività divulgative”, che includevano consulenze, presentazioni e mostre nel 2023, con guadagni di 300mila euro. Secondo Sgarbi, queste attività non presenterebbero alcuna incompatibilità con il suo ruolo.
Le acque, però, si agitano ulteriormente con l’intervento del ministro Gennaro Sangiuliano. Nell’ambito di un’intervista, di cui Sgarbi ha messo in dubbio l’autenticità, Sangiuliano dichiara: “Non sapevo nulla delle consulenze. Ho già avvertito Meloni. Non l’ho voluto io al mio fianco. Cerco di tenerlo a distanza“.
In tutto questo, la leader del Consiglio, Giorgia Meloni, ha comunicato la sua intenzione di esaminare approfonditamente la questione prima di trarre conclusioni. Sebbene la situazione sia tesa, non sembrano emergere decisioni drastiche all’orizzonte.