Bulgaria e Polonia confermano lo stop delle forniture. Da questa mattina alle ore 8:00 Mosca controlla i prelievi dai gasdotti, essendo entrambi i Paesi, le naturali via di transito del gas.

Dmitri Peskov, portavoce del governo Russo ha avvertito: “Se qualcuno rifiuta di pagare con il nuovo sistema, sarà attuato il decreto del Presidente russo”

Gazprom in osservanza al decreto ha comunicato che qualora Polonia e Bulgaria dovessero prelevare arbitrariamente del gas per loro uso, questo verrebbe detratto dalla fornitura totale agli altri paesi.

Al momento entrambi i Paesi hanno delle riserve che consentono autonomia per circa un mese e mezzo.

La decisione del Cremlino è stata presa a fronte del rifiuto, in particolar modo dei Paesi dell’UE, di modificare il contratto che prevedeva il pagamento del gas in Euro, cambiando la valuta nel più favorevole Rublo.

Il rischio è ora che il Cremlino estenda lo stop del gas russo a tutta l’Europa centrale ed occidentale. I paesi coinvolti ritengono che “il ricatto unilaterale non è accettabile”. Nonostante indiscrezioni provenienti da ambienti vicini a Gazprom, l’UE  assicura che nessun pagamento verà effettuato in Rubli.

Carlo Sindaco

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